L’estate rappresenta solitamente la possibilità per genitori e figli di sperimentare più ampi spazi di autonomia: ci sono le ferie per i genitori, le vacanze dalla scuola e poi le giornate sono più lunghe e si sta al mare magari anche fino al tardo pomeriggio. Ed è proprio in quelle sere d’estate che comincia infatti a risuonare più spesso la domanda “ Posso uscire stasera?”.
La preadolescenza, a partire dai 10/11 anni, è proprio un momento di passaggio, una età critica rispetto al desiderio di emancipazione dalle figure genitoriali e alla sperimentazione di una maggiore autonomia. Questo ha a che vedere con un compito evolutivo importante : la definizione del Sé e della propria identità. Per tali ragioni è importante che i ragazzi possano sperimentarsi in questi graduali e nuovi spazi di autonomia, ad es. passare la mattina con degli amici, o tornare dalla spiaggia un po’ più tardi dei genitori, purchè però ci siano delle regole concordate insieme e condivise.
La capacità dei genitori di stabilire dei confini, di creare delle regole, realizza “il contenitore” dentro il quale i giovani possono muoversi e crescere, e apprendere a loro volta a darsi dei limiti. Sperimentarsi e riuscire a mantenere questi spazi di autonomia attraverso il rispetto delle regole , fa accrescere nei ragazzi il senso di sicurezza e di autostima. Come sostiene Donald Winnicott, l’autonomia dei figli è come un cerchio che si allarga sempre di più, man mano che crescono. Anche da adolescenti, dunque, continuano ad aver bisogno di regole , non solo per potersi opporre ai genitori, ma per sentirsi “contenuti”; questo evita il rischio di essere lasciati a se stessi, disorientati e senza delle indicazioni su quale strada prendere.
Importante è riuscire a stabilire tra genitori e figli una comunicazione di tipo emotivo ed affettivo, all’interno della quale veicolare significati, esperienze affettive; in modo che i giovani possano sentire di essere compresi e anche considerati come protagonisti di questo momento di crescita. La preadolescenza e di seguito l’adolescenza, sono momenti delicati: i giovani sono in bilico tra il desiderio e la paura di crescere. Questo produce spesso confusione, ribellione e ostilità: il giovane deve “separarsi” dall’illusione di onnipotenza tipica dell’infanzia e dall’immagine idealizzata dei genitori che ha dentro di sé e diventare una persona responsabile della propria vita e delle proprie scelte.
Pertanto i genitori devono stabilire con i propri figli degli orari da rispettare ( in estate si può essere un po’ più flessibili), e i luoghi in cui si incontreranno con i compagni; e come useranno questi spazi di libertà soprattutto “notturna” e cioè con chi si incontreranno e dove andranno. La questione dei soldi è un altro punto importante. È difficile stabilire una cifra che possa andare bene per tutti, ogni relazione genitori-figli risente di valori familiari, psicologici, socio-culturali specifici e differenti; ma sarebbe adeguato che proprio nel dialogo affettivo tra figli e genitori si abbia lo spazio per essere chiari su cosa si intende fare con il denaro ( mangiare una pizza, prendere un gelato, comprare dei vestiti, ecc…) e in base a questo poi il genitore possa stabilire quale cifra sia più adeguata per quella circostanza. Inoltre c’è da considerare l’aspetto “produttivo” della vita del ragazzo: ovvero il suo impegnarsi con lo studio oppure con delle mansioni come prestare un aiuto in alcuni lavori o faccende di casa, mettere in ordine la propria stanza, ecc…
L’opposizione e la ribellione sono una caratteristica predominante degli adolescenti alla prese con la definizione del loro Sé, pertanto fa parte del gioco che qualche regola o divieto fissati dai genitori, vengano trasgrediti: serve per prendere le misure con la vita, con l’identità, con i propri limiti. Sta ai genitori essere fermi nel mettere in atto le sanzioni previste, ovvero fissate inizialmente, insieme con le regole, nel momento della trasgressione; ad esempio revocare temporaneamente le uscite serali se l’orario di rientro non è stato rispettato.
I figli vanno inoltre responsabilizzati, attraverso un dialogo comprensivo ma chiaro, sulla sessualità; su cosa sono gli alcolici, sul fumo e sulle sostanze stupefacenti e soprattutto sulle conseguenze negative che queste cose hanno sulla salute e sulla vita. I figli vanno visti, ma non nel senso di controllati, vanno guardati con il dialogo, bisogna spendere il tempo a parlare con loro, per costruire un ponte di fiducia, in modo che essi , cosi attratti dall’esterno, possano muoversi verso il fuori, esplorare , sperimentare e allo stesso tempo sapere di poter ritornare a quella base sicura per dare senso alle nuove esperienze.
Il rimodellamento della personalità dell’adolescente si accompagna ad una fase particolare del ciclo di vita della famiglia in cui il compito evolutivo fondamentale dei membri delle diverse generazioni –genitori e figli- riguarda il naturale processo di separazione reciproca. Anche i genitori devono accettare la graduale separazione e favorire lo svincolo progressivo dei propri figli. Questo apre spesso a vissuti di ansia o di angoscia per i genitori, sia per le preoccupazioni di che cosa i propri figli possono fare, dei pericoli dello “sballo”, delle amicizie, e sia per la difficoltà a rielaborare e ricreare una nuova relazione con i propri figli, in cui non sono più visti come bambini da accudire e da soddisfare in tutti i loro bisogni, ma come persone che devono imparare a riconoscere i propri bisogni e muoversi per soddisfarli in maniera responsabile ed adeguata.
Mi chiamo Sara Frinconi , sono una Psicologa Psicoterapeuta laureata con Lode in Psicologia Clinico-Dinamica a orientamento Psicoanalitico presso l’Università degli studi di Padova. Mi occupo di consulenza, sostegno e psicoterapia della coppia, della famiglia e della persona. Ricevo su appuntamento presso lo studio a Porto San Giorgio in Via Salvadori 104E , provincia di Fermo ( Marche ).